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La Bce lascia invariati i tassi di interesse: contesto ancora favorevole per i mutui

07/11/2025
La Bce lascia invariati i tassi di interesse: contesto ancora favorevole per i mutui

La Bce ha confermato nella riunione del 30 ottobre i tassi di interesse. In particolare il tasso sui depositi è rimasto al 2%, di quello sui rifinanziamenti principali al 2,15% e di quello sui prestiti marginali al 2,40%. I commenti di idealista/mutui e degli esperti finanziari sulle eventuali ripercussioni sul mercato dei mutui casa in Italia.

La Bce lascia i tassi invariati

Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento. L’inflazione resta vicina all’obiettivo del 2% a medio termine e le prospettive rimangono sostanzialmente stabili. L’economia continua a crescere nonostante il contesto globale difficile, sostenuta da un mercato del lavoro solido, bilanci privati robusti e dalle precedenti riduzioni dei tassi. Tuttavia, persistono incertezze legate alle tensioni geopolitiche e commerciali internazionali.

La BCE conferma l’impegno a mantenere l’inflazione al 2% nel medio periodo. Le future decisioni di politica monetaria seguiranno un approccio basato sui dati, valutando di volta in volta le prospettive di inflazione, i rischi, i nuovi indicatori economici e finanziari, l’evoluzione dell’inflazione di fondo e l’efficacia della trasmissione delle misure adottate.

Tassi Bce e mutui casa: il commento di idealista/mutui

Il comitato esecutivo della BCE, riunitosi eccezionalmente a Firenze presso la Banca d’Italia, adotta un atteggiamento prudente di “attesa e osservazione” di fronte a segnali economici contrastanti: da un lato una crescita debole e un’inflazione sotto controllo, dall’altro l’incertezza legata alle tensioni commerciali globali e ai possibili nuovi rialzi dei prezzi.

Per il mercato dei mutui, i tassi restano su livelli relativamente bassi rispetto ai picchi del 2023 e dell’inizio 2024. La stabilità è favorita dalla buona qualità dei portafogli creditizi e dalla forte concorrenza tra le banche. Attualmente è possibile ottenere mutui a tasso fisso sotto il 3% per l’acquisto di immobili green, mentre i tassi variabili risultano ancora più vantaggiosi, intorno al 2,5%, grazie all’allentamento monetario degli ultimi mesi.

Per i prossimi mesi si prevede un mercato dei mutui ancora selettivo ma in graduale ripresa. Se la BCE dovesse tagliare ulteriormente i tassi nel 2026, la domanda di mutui potrebbe aumentare, con un rinnovato interesse per i tassi variabili, ora su livelli più sostenibili. In generale, la situazione appare più favorevole rispetto a un anno fa: chi intende stipulare o rinegoziare un mutuo può oggi contare su un buon equilibrio tra stabilità e costo del denaro, in un contesto di crescente fiducia.

 

 

 

Nessun taglio tassi dalla Bce, quanto costano i mutui

Il Codacons giudica negativamente la decisione della BCE di non tagliare i tassi di interesse, definendola un colpo per le famiglie con mutuo a tasso variabile. Si tratta del quarto stop consecutivo dopo i ribassi iniziati nel giugno 2024. L’associazione segnala che, in Italia, i tassi sui mutui sono già saliti dal 3,50% di gennaio al 3,67% di agosto 2025, con un aggravio medio di circa 180 euro l’anno per un mutuo da 150mila euro a 30 anni. Il mancato intervento della BCE, avverte il Codacons, potrebbe alimentare ulteriori aumenti e pesare sul mercato e sui bilanci delle famiglie.

Tassi Bce, i pareri degli esperti

Irene Lauro, economista di Schroders, interpreta la decisione della BCE di mantenere i tassi invariati come un segnale di fiducia nella ripresa economica. Il PIL dell’Eurozona è salito dello 0,2% nel terzo trimestre e gli ultimi dati indicano un rafforzamento della crescita, trainata dai consumi e dal rilancio del settore manifatturiero, favorito anche dagli stimoli fiscali tedeschi.

Pur riconoscendo i rischi legati all’instabilità politica francese, Lauro prevede un ulteriore miglioramento nel 2026. Se però l’inflazione dovesse calare più del previsto, la BCE potrebbe valutare un taglio preventivo dei tassi. In generale, le prospettive per l’economia europea appaiono finalmente più positive dopo mesi di stagnazione.

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